Martedí 30 novembre 2010, ore 19.30
Università Stadscampus
Rodestraat 14
2000 Antwerpen
Dott. Michele Ottati
(Presidente ACLI Belgio - Associazioni cristiane Lavoratori Italiani/Internazionali)
Di fronte alle migrazioni umane straordinarie che caratterizzano la nostra epoca,
molti paesi hanno legittimato una nuova visione delle realtà storiche.
I nuovi arrivi di popolazioni destinate ad essere integrate in insiemi più vasti non possono più
essere considerati come dei meri fatti di ordine economico marginale e culturalmente subalterni.
Dare a questi flussi migratori una dimensione puramente sociologica o statistica non è
più soddisfacente e non è più sufficiente ad integrare globalmente il fenomeno migratorio
nella storia del paese d'accoglienza.
La storia della presenza italiana in Belgio costituisce un esempio particolarmente suggestivo di
questo nuovo approccio che implica prima di tutto una considerazione più giusta dell'elemento
umano collocato in una prospettiva che racchiuda il presente ed il passato.
In questo senso, l'immigrazione italiana in Belgio non è
stato un evento congiunturale. Essa si inserisce in un contesto di scambi permanenti tra il Belgio e l'Italia
ben remoti all'epoca contemporanea. L'apporto umano, considerato come un vettore culturale primordiale,
rappresenta una dimensione essenziale a tali relazioni permanenti. La conferenza, che fa riferimento
all’omonimo libro di Arcangelo Petranto’, non ha l'intenzione di tessere l'elogio della presenza italiana in
Belgio ma quello di presentare un'immagine riformata e positiva degli italiani in Belgio, cercando di andare oltre i luoghi comuni folcloristici, nonché il carattere miserabilista e pesantemente operaista legati al tema
dell'immigrazione. E’ una storia che potrà interessare sia i Belgi che gli Italiani.
I primi scopriranno l'apporto italiano in Belgio nel corso dei secoli.
I secondi potranno scoprire delle radici talvolta prestigiose nel paese di accoglienza.
La sera delle conferenze è possibile dopo le ore 22, ora di chiusura del parcheggio, fare ancora quattro
chiacchiere nel vicino caffé dell' Agora, angolo Grote Kauwenberg e Vekestraat.
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